Libro incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2023
Libro vincitore del Premio Strega Giovani 2023
Libro vincitore del Premio Mondello 2023 – Opera italiana
Libro vincitore del Premio Flaiano Speciale alla memoria 2023
Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come dono.
«Come d‘aria è un libro magico. Lo leggi e pensi che nessuno può farcela a sopportare tanta angoscia, e insieme pensi che no, non è vero, si può fare perché loro ce l‘hanno fatta e tanta gente ce la fa, perché questa non è nient’altro che la vita.» – Elena Stancanelli
«Un libro che ti sfonda il cuore e te lo restituisce danzante.» – Chiara Gamberale
«Un libro toccante, straziante e pieno di vita. Leggerlo è come un attraversamento.» – Lisa Ginzburg
«Come d’aria è un libro intenso, penetrante, che racconta una storia che ti colpisce dritto al cuore e ti lascia senza fiato, come solo le storie vere sanno fare.» – Elena Gibellini per Maremosso
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.
Proposto da Elena Stancanelli al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«Come d’aria è un libro che fruga dentro il cuore del lettore. Serviva la lingua esatta e implacabile di questa scrittrice per riuscire a sostenere un sentimento tanto feroce. C’è tutta la rabbia e tutto l’amore del mondo nel racconto di questa danza che lega due donne. Avvinghiate l’una all’altra, in una assoluta e reciproca dipendenza. Daria, la figlia, che comunica soltanto attraverso il suo irresistibile sorriso, Ada, la madre, catapultata suo malgrado in questa storia d’amore. Era una ballerina, Ada. E il corpo, di entrambe, è il centro di questo memoir sfolgorante per intelligenza, coraggio e misericordia. In questo libro si entra con enorme facilità, ma da questo libro si esce cambiati. C’è una tale quantità di vita, nelle sue pagine, da lasciarci senza fiato. Ci siamo noi, la fatica, la nostra inutile bellezza. Dalla prima lettura ho pensato che fosse una pepita d’oro, un dono, un abbraccio. Come avrebbe detto Bobi Bazlen, una perfetta e lacerante «primavoltità».»