Per gli appassionati di antropologia culturale e psicologia ecco il testo su Lilith più esauriente. Il mito di Lilith, prima compagna di Adamo, rifiutata e respinta, rappresenta quel dramma biblico ancora poco conosciuto che costella la presunta inconciliabilità fra corpo e Spirito, ragione e istinto, determinando, da secoli, l’ ‘inferiorità’ della donna.

Questo dramma ha improntato di è religioni, filosofie e visioni della vita in tutta la cultura occidentale: dalle lontane propaggini dell’esegesi rabbinica, alla poliedrica immaginazione dell’individuo greco, fino alla tragica manifestazione sesso-repressiva del Medioevo, ai nodi inestricabili della competizione del tempo presente.

Così, il tema del ‘Maschile’ contrapposto al ‘Femminile’ costantemente represso e succubo, inteso come rapporto psicologico ora di oppressione-rifiuto, ora di astratta esaltazione intellettualistica, oppure come divaricazione della polarità archetipica ove i complementari si mutano in opposti ‘nemici’, ha costituito il segreto tormento dell’eros mascolino e dell’anelito femminile, tesi a recuperare, in un riscatto amoroso, la propria totale realtà nell’unità.

L’autore presenta il mito di Lilith, questa storia avvincente e oscura perdutasi nel buio dei tempi, rifacendosi alle fonti più documentate e scientifiche; mediante un suggestivo racconto litografico, antropologico e analitico centrato sul narrare dell’immaginario, va a ritroso nel tempo a ritrovare nelle religioni, nei riti e nelle mitologie mediterranee e mediorientali le numerose personificazioni di Lilith intesa come proiezione psicologica della fantasia inconscia di quel prototipo di donna totale e ‘naturale’ che il primo Adamo negò colpendo il proprio istintuale, in nome della polarizzazione razionale, e determinando in tal modo quella che oggi viene definita la scissione dell’archetipo dell’Anima.

Emerge qui la potente figura femminile nera, cioè Lilith-Luna Nera, assimilata ai culti lunari in opposizione alle culture patriarcali. Incontriamo, in una impressionante galleria, le deità femminili che simbolizzano il mito o le figure nere che palesano i caratteri di Lilith: da Lilû a Ecate, a Empusa, a Circe o Proserpina, sino alle streghe medievali e la Luna Nera degli astrologi del nostro inquieto presente.

In ognuna viene analizzata la metafora psicologica del tema, così che l’autore istruisce un vero e proprio ‘processo’ all’immaginario del ‘maschile’ sulla base di irrefutabili ‘prove’.

Non però un processo persecutorio per attivare una mera polemica bensì il tentativo originale di rivelare, con l’uso degli strumenti della psicologia del profondo, quale lapsus e quale enorme rimozione il ‘maschile’ mantiene attivi e patogeni sul tema endopsichico della scissione di Psiche ed Eros.

Oltre alla vastissima indagine litografica e antropologica, sono riportate testimonianze della ‘presenza’ di Lilith-Luna Nera nei sogni, negli incubi, nelle fiabe, nonché nella pratica astrologica e psicoterapeutica, così da offrire un campo di osservazione e studio più che esauriente.

L’opera rappresenta più che un’esposizione comparata del tema mitologico e sollecita suggestive ipostesi d’indagine psicologica e teoretica da ancorare al grande capitolo della ricerca junghiana sulla totalità dell’Anima e dell’androginia psichica.