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Il libro ha il pregio di far rivivere una genealogia femminile a lungo ignorata – si legge nell’introduzione di Laura Ricci – e, quel che vale ancora di più, di riportarla in vita attraverso le parole delle stesse protagoniste. È, al tempo stesso, molto più della ricostruzione di una storia familiare, perché oltre alle ave femminili molte altre figure della famiglia Tolstoj e del suo entourage vengono tratteggiate con una vivacità documentata e insolita, e naturalmente viene illuminato da una luce particolare e inedita lo stesso Tolstoj. Non può non addentrarsi, infine, nella tormentata storia della rivoluzione russa, così strettamente intrecciata al pensiero e alla vita di Tolstoj e alla diaspora della famiglia; ma ce la mostra – e questo è un valore ulteriore – attraverso gli aspetti più quotidiani, nascosti e minuti, quelli che toccano e complicano la vita delle persone comuni. Ha inoltre il merito di avvicinare a tutto questo con un linguaggio coinvolgente e acuto, trascinando chi legge nell’itinerario partecipato dell’autrice, che si accosta a questi ricordi con emozione, profondità psicologica, affettuosa pietas e, al tempo stesso, con lo spigliato brio e l’ironia garbata che sono proprie della migliore tradizione della memorialistica di stampo francese.